lunedì 27 luglio 2009

on the road

Volo Livingston Malpensa - La Romana: ciao Italia!
Ci si rivede a Dicembre!!!


e dopo 9 ore di volo, altre 2+4 h. per arrivare a casa

con i comodissimi pullman della "caribe tour"

ecco il mare!

le strade...

la capitale


...e tra poco saremo di nuovo a casa: ISKENE'

domenica 19 luglio 2009

per non dimenticare


In ricordo di Paolo Borsellino

lunedì 13 luglio 2009

Si torna :-(

Eh si, è ora di tornare...
la nave è già lì che ci aspetta al porto di Palermo

questa volta 'u ferribotte si chiama "LA SUPERBA"
e si capisce perchè ;)
diciamo che questa nave è un po' "pretenziosina"
luccicante e sciccosa dentro...
mentre i ponti sono costellati di piscine
di varie forme e misure
ma il "piatto forte" è la cabina con vista sul mare

tuttavia il mare è bello guardarlo dai ponti,
dove possiamo ammirare le isole che costeggiamo.
Ecco qui Montecristo
(il conte è quello in primo piano... ih ih ih!)
L'isola D'Elba,
...Caprera
Ma tutto sommato è bello anche godersi il sole
con una bella birretta ghiacciata...
...e un po' di idromassaggio!

riflessione finale

domenica 12 luglio 2009

Immagini al volo

L'ultima domenica la passiamo a bighellonare per la città.

aspetti di vita palermitana:
una vespa che traina un'ape
:D
un grazioso chioschetto per bibite

il balcone di Morticia Adams

sezioni sovrapposte da cui sbuca una palma

reti appoggiate tra due terrazzini
al primo ed al terzo piano
oddio...ma ce ne sono tante!
(saranno mica posti letto?!?!?!)
...siamo disorientati...
La segnaletica accorre in soccorso
e andiamo a visitare il museo RISO
d'arte contemporanea della Sicilia
in C.so Vittorio Emanuele
La collezione esposta si intitola
"Passaggi in Sicilia"
La locandina dice così:
La mostra presenta per la prima volta al pubblico la collezione di Riso,
Museo d'Arte Contemporanea della Sicilia.
Si tratta di circa quaranta lavori di artisti italiani e internazionali
legati all'isola e alla sua storia dal secondo dopoguerra ai nostri giorni.
faccio quattro scatti...


sento che qualcosa della storia della Sicilia
dal secondo dopoguerra ai nostri giorni
mi sfugge...

anche se questi allestimenti di "raccolta indifferenziata",
mi ricordano fatti della Sicilia molto recenti


Finte cicogne si guardano interrogative
pareti appese viste "di qua..."
e viste "di là"

ECCO LA GIOVANNA CON LA TESTA NEI PALLONI
e armadi di foggia un po' vecchiotta
appesi al soffitto
click!

sabato 11 luglio 2009

Il centro di Palermo è davvero un concentrato di Storia (con la "S" grande!)
Oggi gironzoliamo seriosi in Piazza pretoria

PIAZZA PRETORIA
Lo spazio è un trapezio, delimitato al fianco dalle chiese di Santa Caterina, da San Giuseppe dei Teatini, Palazzo Bonocore, Palazzo Bordonaro, Palazzo Senatorio o del Municipio, chiamato anche "Palazzo delle Aquile".
Ma ciò che colpisce nella piazza, è la Fontana Pretoria, una delle più belle fontane d'Italia. Era stata creata alla fine del 1500 per una villa fiorentina, ma il committente morì, così fu acquistata dal Senato di Palermo, smontata, trasportata in Sicilia e rimontata. La vicenda della fontana continuò ad essere travagliata dal momento che le statue nude erano troppo audaci per la mentalità del tempo, e causarono uno scandalo tale che per qualche tempo l'opera fu definita "la fontana della vergogna", nonostante Giorgio Vasari l'avesse definita "stupendissima".

La vera vergogna è la facciata di Palazzo Bonocore,

che avrebbe bisogno di un robusto lifting

Visitiamo per prima la chiesa di San Giuseppe dei Teatini e lì rinnovo per l'ennesima volta il mio stupore a fronte dell'ostentata opulenza del barocco...due occhi non bastano per guardare tutto!

La chiesa, ultimata nel 1645, porta la firma dell’architetto GIACOMO BESIO.

La pianta, a croce latina, è di ampia e luminosa monumentalità!

Lungo le navate laterali vi è una teoria di cappelle tutte sfarzosamente

decorate in marmi policromi e stucchi

tra questi spicca la Madonna di Trapani

circondata da un "pizzo" di marmo con puttini in rilievo

anche le balaustre che delimitano le cappelle laterali,

sono capolavori di marmo

Mentre gli affreschi sono firmati da Velasquez

Dall'altra parte dela piazza, oltre la fontana della vergogna,

troviamo la facciata laterale della chiesa di Santa Caterina.

L'ingresso però si trova nell'adiacente piazza Bellini,

che raggiungiamo attraversando il vicoletto che unisce le due piazze

La chiesa di S. Caterina venne edificata tra il 1566 e il 1596

ed inaugurata il 24 novembre, nel giorno della ricorrenza della Santa Titolare.

Va' a sapere se l'hanno chiamata così perchè era il 24 novembre

o se hanno aspetto il 24 novembre per chiamarla così...;)

Senza lasciare che il dilemma ci tolga il sonno proseguiamo il nostro cammino

Va detto che nonostante il sapiente uso dei marmi, la Santa Caterina

non ci entusiasma particolarmente

Ignoto è il nome del suo architetto.

L'impianto è ad unica navata con tre cappelle per lato.

Fra tutti gli altorilievi, il famoso “episodio di Giona”,

attribuito allo scultore Giovan Battista Ragusa.

Continuiamo in piazza Bellini il nostro percorso culturale

ed arriviamo alla spledida chiesa della Martorana.

Fu edificata nel 1143 da Giorgio Antiocheno,

grande Ammiraglio di re Ruggero, il normanno.

La chiesa, a pianta greca, è un miscuglio di arte normanna, araba e barocca

affreschi settecenteschi

mosaici bizantini

e qualche rifacimento discutibile...

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Uscito dalla chiesa della Martorana

troviamo subito San Cataldo

La chiesa fu edificata poco dopo il 1154 al tempo di Guglielmo I, dall'Ammiraglio Majone di Bari.
Nel 1182 Guglielmo II donò la Cappella ai Benedettini di Monreale.
La costruzione è un blocco parallelepipedo dal quale emerge l'abside principale
.

L'interno ha una pianta rettangolare, a tre navate, ed è un tipico prodotto della cultura fatimita, vale a dire che i committenti cristiani utilizzavano (già da allora) manovalanza extracomunitaria

...con evidenti risultati stilistici di conseguenza! Queste schermature, per esempio, sono intagliate in un unico blocco di marmo.
Dal 1937 la chiesa appartiene all'Ordine Equestre dei Cavalieri del Santo Sepolcro di Gerusalemme, e tutti i manufatti (originali e bellissimi) ne riportano lo stemma



Il crocifisso invece, non c' entra niente, praticamente un tarocco,
ma io lo trovo bello, un'intrusione che non da fastidio.
Ci spiegano che i mosaici che rivestono il pavimento hanno un significato che rappresenta simbolicamente il difficile cammino che da San Cataldo i Cavalieri del Santo Sepolcro percorrevano per raggiungere Gerusalemme

ed ancora presi dalla suggestione del luogo
ci incamminiamo anche noi (ma molto più modestamente) verso la prossima méta.
Quale?
Eh........................chi può dirlo!
;-)